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Immagine del redattoreDavide Romeo

STELLA BY STARLIGHT - Storia e Consigli

Ciao Fans!



In questa settimana mi sono dedicato alla registrazione di un video davvero impegnativo!


Ho lavorato tutti e 7 i giorni, circa 6 ore al giorno.


Mi ritengo soddisfatto.


I suoi contenuti mi stanno molto a cuore ed era tempo che avevo voglia di condividere i miei pensieri sullo studio di questa meravigliosa musica: il JAZZ.


Diciamo che mi sono fatto un regalo perché il 21 aprile ho compiuto il mio 29esimo compleanno 😊


Sto riscontrando molto interesse sui social e ringrazio tutti voi per il vostro supporto!


A presto con l'analisi tecnico-musicale di questo meraviglioso standard:




 

Trascrizione del Video


Ma che ne sanno loro dei tortelli, del ragù, del babà, della sfogliatella.


La pizza.


Michelangelo.


La storia.


La cultura, eccetera eccetera Sono gli stereotipi che spesso maturiamo quando qualcosa non ci va giu del forestiero, dello straniero.


Il patriottismo.


Quello un po’ spicciolo.


Quello buttato così senza pensarci.


Se siamo così fieri della nostra terra allora perché dobbiamo avere la

presunzione di suonare il jazz nella maniera americana?


Anche loro saranno gelosi della loro terra,

della loro cultura, della loro musica…


A questo punto anche loro potrebbero dire:

“Ehi! Ma che diavolo ne vuoi sapere del jazz? La tradizione è nostra!”


Tutti siamo potenzialmente capaci di suonare come COLTRANE,

come PARKER, come BILL EVANS, come OSCAR PETERSON, come ART TATUM. Non lo so...


Per citare i più virtuosi…


Abbiamo tantissimi strumenti che ci permettono di poter arrivare a quei livelli con il dovuto impegno.


Il problema è che pochissimi capiscono davvero che bisogna imparare a PENSARE come questi signori a capire il loro processo creativo oltre che la loro musica ed a studiare le loro biografie.


Capire cosa per loro davvero è stata la Musica, quali sono state le loro emozioni.


Non è soltanto una questione tecnica.


Non dobbiamo assolutamente farci fregare dal nostro perfezionismo e non dobbiamo soprattutto essere ossessionati dalle

note giuste.


Cerchiamo piuttosto di veicolare le nostre emozioni, le nostre tradizioni, le

nostre esperienze personali nella musica e facciamolo con

meno ipocrisia possibile.


Siate sinceri con il vostro strumento.


Raccontate chi siete voi e non chi vorreste essere!


Il punto è: diamo a Cesare quel che è di Cesare!


Quindi, o suoniamo la musica che ci appartiene e magari in chiave jazzistica

se proprio ci piace questo genere, oppure, e questo a mio modestissimo parere, cerchiamo di entrare davvero nella tradizione americana, con rispetto.


Tradizione che, ripeto, non è la nostra!



 


Oggi vorrei parlarvi di STELLA BY STARLIGHT che è un brano bellissimo e vorrei analizzarlo e vorrei farlo in questo modo:


Partiamo da zero.


È il 10 febbraio del 1944, ci troviamo a NEW YORK

ed in seconda serata nello splendido Loew’s State Theatre

si proietta il film “The Uninvited”- La Casa sulla Scogliera,

dal regista inglese Lewis Allen.


Le musiche sono composte dal celebre VICTOR YOUNG autore di

innumerevoli standard tra i quali My Foolish Heart, Beautiful Love, When I Fall In Love…

When I Fan In Love, bellissimo questo!


Il film è un fantastic-horror e Martin Scorsese lo colloca all'undicesimo posto tra i film più belli di questo genere.


È una bellissima storia di una giovane ragazza di nome Stella Meredith,

figlia di una donna che perse la vita cadendo da una scogliera che si trovava di fronte la loro casa.


Il nonno di stella tiene lontano la giovane da quella casa.

Si accorge che la villa infestata da un fantasma che inspiegabilmente vuole

tormentare la giovane per portarla alla morte.


La casa rimane è disabitata per molti anni perché ogni acquirente o

affittuario recede il contratto stipulato col nonno dato che quasi ogni

notte si avvertono rumori molto strani.


Si recano quindi nell'altro appartamento abitato da stella e il nonno.

Il nonno arriva giusto in tempo, allontana la nipote e vende la casa ad un prezzo stracciato, pur avendo avvertito i Fitzgerald delle strani manifestazioni sonore notturne che i due fratelli, nutrendosi del normale e scetticismo verso eventi paranormali, avevano date per scontate vista la posizione della casa che aveva tra l'altro il nome di Windward House: Villa Ventosa.


Roderick Fitzgerald, durante il primo giorno nella nuova casa,

vede dalla finestra la sagoma di Stella Meredith che dopo un triste sguardo si allontana.


L'indomani Roderick, attraverso voci di quartiere, viene a scoprire che dalla

scogliera di fronte casa sua morì tragicamente una donna.

Incontra Stella che si scusa per il comportamento adottato il giorno precedente. Gli racconta che perse la madre in quella tragedia della scogliera e, parlando di tante altre cose, instaurano un rapporto di interesse reciproco.


Entusiasmi iniziali di una splendida villa di fronte ad una scogliera,

vengono placati dalle prime voci sinistre…


Questo pianto è riverberato spesso da una luce

improvvisa ed accompagnato da un forte profumo di mimosa.


Nell'ex studio del padre di Stella: un artista che dipingeva sia la moglie Mary

Per gelosia di un ménage à trois creatosi tra lei, Mary ed il pittore.


Il sentimento vince e mentre Roderick sta tornando a casa incontra la ventenne Stella che stava andando a piedi in Chiesa.


[Musica] Emozioni forti pervadono Stella che si

accorge che in realtà il brano è una composizione a lei dedicata.


Conforto e serenità...


E...


Inquietudine ed angoscia...


La ragazza è come impossessata e si precipita verso la scogliera ma il pianista la salva giusto in tempo!


 

Questa è la ragione per la quale STELLA BY STARLIGHT presenta una parte più spensierata in modo maggiore ed un'altra più tensiva ed in modo minore?


Per descrivere magari gli stati d'animo della giovane Stella Meredith?


Può darsi…


Magari…


Boh…


Sono quindi due gli stati d'animo che si manifestano in questo film, sia per i Fitzgerald, che per Stella.


Volete sapere perché?


Guardate il film!


Vi consiglio di guardarlo in lingua Inglese, anche perché negli anni quaranta

veniva utilizzato il transatlantic english mid-atlantic english, molto più comprensibile.


È un incrocio tra l'inglese americano e quello britannico.


Veniva utilizzato dagli attori e dalle persone di alto carico in quell'epoca.


Usate i sottotitoli in italiano ma se avete qualche conoscenza della lingua,

sforzatevi ad usare quelli inglesi anche perché, il musicista parla inglese,

prima di tutto!


Dopo questo excursus iniziale possiamo dire che stiamo iniziando a studiare gli standard in maniera veramente completa.


Dopo aver visto questo film e avendo anche studiato naturalmente la parte

tecnico musicale, possiamo quindi giocarci le carte della

consapevolezza storica che ci è data appunto dalla conoscenza delle emozioni primordiali che hanno creato questo bellissimo film.


Domanda che sorge spontanea magari…


L'improvvisazione?


Non era la parte principale del jazz?


Credo che l'improvvisazione sia un fattore determinante ma è comunque frutto della conoscenza e dell'interpretazione più sincera della melodia.


La melodia è l'unica cosa che resta.


La melodia è la cosa più importante della musica.


L'improvvisazione dovrebbe essere l'altra faccia della medaglia della

melodia, qualcosa che la ricama, che la modifica in qualche modo e,

se siete concentrati, che la migliora!


Ma ricordate: la cosa che resta davvero è la melodia!


E va eseguita con molta molta attenzione e consapevolezza.


Pensateci! ;)



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